sabato 25 aprile 2009

ci mancava bella ciao!

bella canzone per carità. Logico direte. Già. Polvere che si deposita
sulla ceneri del vento. Qualche ricco borghese ascolta con
partecipazione.due giovani con le treccine li guardano non sapendo
cosa pensare. Poi tutto passa. Il sole scalda di più. Poi arriva super
simo e il modo ricomincia.

viva peppone e don camillo. Non queste buffonate.

sono in piazza. Molte bandiere rosse. Meglio che al ceghedaccio, molti
anziani che giocano alla gioventù. Qualcuno parla di dittatura. Molti
giovani che discutono di nokia e di dove andare la sera dopo lo
spritz. C'e sole un pò confuso. Il piave mormoro dall'altra
parte.donne in tiro in cerca di democratici miliardari.

immaginazione al comando. Resistenza!

martedì 21 aprile 2009

venerdì 17 aprile 2009

dal podere a belgrado

eccomi in mezzo al mar. Dalla borgata ove lo spettro safilo è umore e
presenza ecco che je parole sono sempre a mezza asta. Suadenti. Mai
nette anche quando lo sono. Gli uomini in corsa per le prossime
amministrative sono ai blocchi. Consigli. New entry. Qualche già ben
nutrito. Qualche paese in bilico. Dalla bassa alla frontiera di udine.
Frazioni che sono metallo pesante. Interessi noti e meno. Storie
vecchie e nuove che si intrecciano. Insomma politica di forno di
paese. Grasso e familiare. Spesso solo dal basso.

cronache dal podere

le gole profonde del centro destra friulano assicurano che il
tramestio regionale, sotto traccia, nonostante la vittoria elettorale
dello scorso aprile sia sempre a pieno regime. Forse appunto per
questo. Gli appetiti tanti, i posti , quelli possibili, quelli
prenotati e quelli non liberabili , numerati. La crisi aggrava o meno
l'appetito politico?coltelli diventano nascosti. Giornali sempre più
usati in modo trasversale. Ovvio la vittoria di Tondo indeboli il
gruppo l'espresso, o forse solo una parte della alta borghesia locale.
Comunque. Dal podere la voce arriva suadente come sempre. Analisi da
condividere. Parole non nuove ma ascoltate come proprie. I soliti noti
e ignoti attorno. 150 imprese a pordenone in possibile crisi entro
fine anno?un pil nazionale a meno 5 se cento fine anno. Sarà vero?è
incerto ma strumentale?i numeri in politica sono sempre segni non
assoluti. Interpretazioni possiamo dire. Pochi cellulari. Poche donne
e anche il jolly volpe pasini. Lazzi o udine non più mater certa o
invece incerta come è sempre più il padre?ai posteri la sentenza.
Parte prima.

crisi o non crisi.

secondo quel del podere sarebbero fino a 150 je aziende regionali che
potrebbero chiudere entro l'anno per la crisi. Sogno o son desto? Mi
si nota di più se vengo e sto alla finestra di lato o non vengo e mi
richiamate al telefono?

giovedì 16 aprile 2009

giovedì 9 aprile 2009

viva l'innovazione che crea economia

vista la crisi e poiché i turisti russi non vengono a udine preferendo
venezia- chissà perché- per rilanciare sia la giunta comunale sia il
polveroso palcoscenico politico ecumenico cittadino, potremmo proporre
un nuovo reality che coinvolga tutti gli esponenti della giunta. Pochi
giorni chiusi al cinema visionario o al vecchio odeon e chi vince
rimane in giunta. All'esterno qualche ronda di cittadini per controllo
qualità e eventuali fughe in avanti. Non ammessa la debora come
giudice esterno. Regole di gara solo la pura e semplice delazione del
collega altrui. Tutto in diretta su thai tv. Votazioni via sms e
bottiglie di vino rotte all'esterno.

martedì 7 aprile 2009

santa subito

inutile vivo

se fossi conscio fino in fondo della perfetta inutilità di queste
parole, di come non possano aggiungere nulla non solo al mondo ma alla
percezione che ho di esso, ecco, smetterei di scrivere. Non lo sono,
come non lo è nessuno. In chiunque esiste la scintilla che una residua
parvenza di stella ci abiti e che non esiste vestito troppo liso da
non avere dignità. Nonostante questo, la grandissima parte di questo
mio mondo bianco e nero è ben poca cosa. Facezia e rotolamento di una
noce sul muschio. L'ombra piccola di natura e nulla più.

altri uomini in rivolta

uomini in rivolta

domenica 5 aprile 2009

stasera stadio. Invito a cena con delitto. Forse.

dopo la tragedia svedese, attendiamo le forche caudine.

sabato 4 aprile 2009

animal house

mercoledì 1 aprile 2009

Media mattina. Caffè così così. I soldi per la caffaro sono andati.
Chissà a quando uno studio sul tipico politico locale. Che cosa
significa vivere con niente? No pensione. No mutui. Vivere nella
immondizia. Reale non napoletana. Buona giornata.

La città che cambia.

Nuovi rumori che diventano normali. Bar che chiudono e vecchi senza un
caffè amico e qualcuno con cui parlare di astri e bollette. Kebab di
centro con nokia al polso del nero dietro al banco. La città è uno
scandalo. Sempre. I filari ben educati degli anni 20 di viale venezia,
la ghiaia polverosa bianca sono andati con il passo dell'oca. È
distante questo scandalo dai troppi anziani che cercano, con fatica,
un senso per questo vie.

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Si fa ma non si dice.

Nuove regole per la pubblica amministrazione udinese. Bonus per chi
dirige solo se faranno di più con meno. Bene. Brunetta docet. Si fa
anche a sinistra ma non si dice. Oppure non si fa e non si dice.

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Munnezza della piccola patria.

È di oggi il parere negativo della giunta regionale all'ampliamento
della discarica di trivignano. No dell'udc oltre del centro sinistra.
Si cerca di importare un modello simile a quello di bassolino?ovvero
aspetta e spera?che la sindrome non nel mio cortile sia ormai
ideologia è considerato normale. Come non criticare nulla di quello
che dovrebbe essere il modello autonomista regionale.mai criticare il
friulano, l'udinese, l'università. Il costo della carnia e dei mille
piccoli comuni. Una regione seria invece propone un modello anche
economico sostenibile. Oltre che rispettoso della storia e
dell'ambiente. Ma senza paraculismi.tra poco le elezioni.

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I soldi se ne vanno e non mi sento tanto bene.

I soldi se ne vanno.quelli che - forse- sarebbero dovuti servire per
la soluzione caffaro , se ne vanno.puff, svaniti. Vanno alle grande
opere. Messina, o forse altrove. Comunque non qui.priorità nazionali o
solo lobby migliori?

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Munnezza della piccola patria.

È di oggi il parere negativo della giunta regionale all'ampliamento
della discarica di trivignano. No dell'udc oltre del centro sinistra.
Si cerca di importare un modello simile a quello di bassolino?ovvero
aspetta e spera?che la sindrome non nel mio cortile sia ormai
ideologia è considerato normale. Come non criticare nulla di quello
che dovrebbe essere il modello autonomista regionale.mai criticare il
friulano, l'udinese, l'università. Il costo della carnia e dei mille
piccoli comuni. Una regione seria invece propone un modello anche
economico sostenibile. Oltre che rispettoso della storia e
dell'ambiente. Ma senza paraculismi.tra poco le elezioni.

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martedì 31 marzo 2009

arriva il g20 e non mi sento tanto bene.
pensare che gli uomini in nero esistano davvero, che siano sul prime time, oppure all'opposto, dietro le quinte, nell'ombra delle freenet mondiali, credo sia luogocomunismo.
la spectre non vive, non sta bene se non dietro i cortili,può gestire il mercatino dell'usato fuori mura,non l'impatto globale della settima stagione di 24 ore,le mura del palazzo hanno falle ovunque e sono molto poco credibili.

il blob globale occidentale, questa melassa che avvolge tutto e tutti,distruggendo tutto non può avere regista di matrimoni o di vajont.
che fare?
mandarli in prime time , in live diretto per tutta la durata delle conversazioni.
il reality obama-sarkozy sarebbe ottimo, magari ci scappa un bel duello se la bruni facesse gli occhioni al bel palleggiatore chigaghiano(sempre che si scriva cosi)..
almeno,è solo una questione di soldi e potere, e il resto è conversazione per quelli della domenica spostiva.
solo in tv, e nei cellulari, è la cultura adesso.
scrivere poco e male, del resto se la democrazia si deve aumentare, è li, nella quantità e non nella qualità che si vede la tv.
fassino diventa marini, non viceversa.
see u later.

venerdì 27 marzo 2009

la frontiers of the town per il messagero veneto per oggi, è, la lap dance per tutti come fitness zone.
nessun stupore , da tempo moana è stata sdoganata.
la narrazione popolare, ora solo in tv e sui telefonini, propone la rappresentazione del personale come spettacolo.
il grande romanzo d'appendice sono le soffiate delle intercettazioni, ove l'umano sporco emerge piccolo e stanco.
ma in video veritas,e quindi il risotto di d'alema è simile, in questo, sia alla politica corporale del cavaliere sia al grande fratello.
avvvicinati,i pori della pelle sono per tutti ugualmente dilatati.
la frontiera del corpo è l'immaginazione al potere del terzo millennio, tra chiese evocate e sempre più vuote.
si combatte tra troppi vecchi che non sanno come morire.
su quella frontiera la geurra è di movimento e si passa dalla fine di eluana alla staminale più veloce del west.
sotto un cielo gragio di economia, e anche io, come lei, non me la passo bene.

mercoledì 25 marzo 2009

ho ascoltato ieri alcuni dei commenti sull'intervento di quella che
dovrebbe essere l'Obama italiano.
l'avvocato debora serracchiani , segrataria del Pd udinese anche se
romana di nascita.
per quel che ho sentito nella mia frequentazione della provincia, il
suo accento è diretto e anche duramente politico,asciutto e non
disprezzabile.
sinistrorsa ma non integralista.
una buona politica locale, una donna in lavoro e laica, una borghese
nel senso culturale e anche sereno del termine.
da qui all'obamismo ce ne corre.
ovvio che è la strategia dei media di trovare capri espiatori per ogni
momento della giornata , anche se non so se sia questo che una base
del pc confusa e infelice possa cercare.
dopo le luci della città, servono fughe di terra e anche duelli
feroci, idee che portano a una narrazione ,oltre che una politica.
non dico che non esista, ma che deve ancora essere dimostrata.

domenica 22 marzo 2009

Da piccolo adoravo leggere fumetti più che libri. Classici neppure
parlare. Qualche libro imposto dalla scuola, come spesso
accade.giornali si, invece, e a quel tempo la terza pagina era quella
della cultura. Curioso, cultura subito dopo la reclame di dopo barba o
di coca cola, e prima di qualche morto ammazzato o di un convegno
sulla immigrazione o sulle correnti democristiane. Già, la mitica dc
quando esistevano i comunisti, e sembra lontano come quando jovanotti
era un dj di basse speranze. Giornali di destra, asciutti per pochi
lettori e che esibivo come vanità. Il corriere come standard di
moderazione e di un qualche cosa di buono, oltre la carta. Già allora
in treno nessuno leggeva, il gel correva a fiumi e chi bestemmiava si
sentiva in colpa.non c'erano neri, né arabi. La discoteca stava per
arrivare al massimo come lungo proscenio di giovani che avevano le
lire per il sabato sera. Udine aveva già ingegneria delle applicazioni
industriali ora gestionale ed eravamo come alle superiori. Un mio
compagno, di paese e famoso per non capire nulla di fisica e
aritmetica ora è ingegnere civile. Non sono laureato. Al ritorno
passavo per via cussignacco alla bottega del pane, che per prima
faceva pane con i ceci e con le noci oltre che dolce e con altri
ingredienti. Mi sembrava un lusso che potevo permettermi. Avevo
capelli lunghi e che tenevo sciolti, e adesso mi riderei da me. Una
vita noiosa che pensavo ancora destinata alla gloria. Non al successo.
Proprio alla gloria. Forse mancava solo l'amore. Ora l'amore c'e.
Manca il soldo, il sale che scioglendo porta zucchero al pulire il
cesso. Non penso più al destino. Anche se avara, vivo. Se sono un
ladro? Forse, probabile. Anzi, sicuramente. Come tutti direte. Si, e
quel che distingue me da altri ? Il principio di tutto? Il sano
egoismo?il non essere solo un pulitore di dossi di strada altrui,
cacciatore di giardini d'infanzia e un parassita? Il sentire
nonostante tutto che qualcosa ancora mi lega a quella marea di cretini
che incontro ogni giorno per strada e che devo salutare, con cui devo
parlare?come sempre, la coscienza di sé e o dipende dal sistema di
riferimento usato. Per il metro economico sono un fallimento. Non del
tutto perché comunque consumo oltre il mangiare e bere, e non potrei
che essere così. Lo vivo bene. Non aspiro al soldo se non per avere
tempo.ricchezza, quindi. Stop.

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con il passare del tempo gli scrittori accumulano debiti. Da ladri a fondazioni.

giovedì 5 marzo 2009

la vanità dello scrivere è quello, che oltre il fascino che queste digitazioni sia evidente, forse neppure a me a dire il vero, ecco, è il ridicolo limite della sconfitta vissuta come originale e primitiva.
o solamente dell'andare contro corrente, se questo non fosse solo una misera e banalissima luogha- femmina- comune.
o l'essere un carsico indatto al mercato ma che vorrebbe esserlo, nel mercato.
volpe e uva, o quello che preferite.
dei fondamentali,ecco che non se ne parla.
babbo
mamma
e la prima parola che sia il mio nome anche da nonno.
o quella di saper parlare senza cadenza friulana.
il gestire la sconfitaa aaatata
se uno scrive tutto sta cadendo.chi lo capisce?
la mattina è magica perchè mi sento bene, in pace anche se so la follia che sento e che è solamente umana,è quella che hanno tutti nella strada, e che se anche non viene riconosciuta, ecco, non importa.
forse basta lei,per ora.
il fornte delle bollette è sempre li.
quel cretino ricco è sempre davanti.
savoia.
dicevano.
quando alla mattina esco da casa, di fronte a me giovani neri con tracolla gialla e rossa camminano piano con altti ragazzi bianchi e con una collezione di ipod e similari,quelli giovani tengono le mani sui fianchi e hanno la testa bassa.le strade sono sostanzialemente pulite.
qualche badante russa grassa ha delle borse di plastica bianca piene di scatole di cartone, il cellulare alla destra e un fiocco bianco in testa.
un vecchio trascina il bastone, tutto il rumore è uguale, un tremore del sigaro fa molto alzheimer, il pastrano verde è tondo.
le regole sono quelle che si vedono in tv, il rumore bandito.
un paese occidentale senza soundtrack.
la centralità democratica è alla destra della casa.

lunedì 9 febbraio 2009

quale delle due violenze nel caso eluana-sempre che un corpo si possa chiamare caso e non carne anche se sfatta, secca e nebbiosa- avrà vinto?
se è una guerra,è silenziosa ciome quelle che troppo spesso accadono in queste città spente di bambini che giocano e che si scalfiscono gli angoli del sorriso e del sole, è come uno scontrino segnato dal fango sotto un tavolino freddo e grigio, gettato da donne sole e uomini in giacche verdi e fieno.

sabato 7 febbraio 2009

eluana.
anche se la vedessi, come mi descrivono, sfatta e lentissima fino al silenzio, come potrei considerarla morta?
fosse mia sorella.
il mio amore.
se invece la città degli uomini, quella violenza mendicata da mercato e braccia che vogliono amore, ecco, se quella città che non è più paese e chiesa, decidesse il confine, sarebbe solo il tempo degli uomini.
il patrimonio della violenza e della vita e della morte è in movimento, tutto è pulviscolo, digerito.
trovare un giardino seducente per tutti una sfida.

lunedì 5 gennaio 2009

simao a metà del pomeriggio e quell'umor liquido che sento dentro la bocca rimane, li, nero anziche freddo, mucoso e stopposo.
ho la libertà di sentirlo, sono libero, non ho catene e prigioni se non quelle che adoro avere dentro di me, per vanità o semplice comodità.
ristampo vecchi merletti, figurine di giornaletti anni 70 con quel sapore di carta e di giovinezza.
lucido un cancro che non mi ammazzerà.
sono troppo borghese per morire per qualcosa, produrre sarebbe anche troppo ottocentesco, odio essere vecchio come mi sento adesso.