domenica 22 marzo 2009

Da piccolo adoravo leggere fumetti più che libri. Classici neppure
parlare. Qualche libro imposto dalla scuola, come spesso
accade.giornali si, invece, e a quel tempo la terza pagina era quella
della cultura. Curioso, cultura subito dopo la reclame di dopo barba o
di coca cola, e prima di qualche morto ammazzato o di un convegno
sulla immigrazione o sulle correnti democristiane. Già, la mitica dc
quando esistevano i comunisti, e sembra lontano come quando jovanotti
era un dj di basse speranze. Giornali di destra, asciutti per pochi
lettori e che esibivo come vanità. Il corriere come standard di
moderazione e di un qualche cosa di buono, oltre la carta. Già allora
in treno nessuno leggeva, il gel correva a fiumi e chi bestemmiava si
sentiva in colpa.non c'erano neri, né arabi. La discoteca stava per
arrivare al massimo come lungo proscenio di giovani che avevano le
lire per il sabato sera. Udine aveva già ingegneria delle applicazioni
industriali ora gestionale ed eravamo come alle superiori. Un mio
compagno, di paese e famoso per non capire nulla di fisica e
aritmetica ora è ingegnere civile. Non sono laureato. Al ritorno
passavo per via cussignacco alla bottega del pane, che per prima
faceva pane con i ceci e con le noci oltre che dolce e con altri
ingredienti. Mi sembrava un lusso che potevo permettermi. Avevo
capelli lunghi e che tenevo sciolti, e adesso mi riderei da me. Una
vita noiosa che pensavo ancora destinata alla gloria. Non al successo.
Proprio alla gloria. Forse mancava solo l'amore. Ora l'amore c'e.
Manca il soldo, il sale che scioglendo porta zucchero al pulire il
cesso. Non penso più al destino. Anche se avara, vivo. Se sono un
ladro? Forse, probabile. Anzi, sicuramente. Come tutti direte. Si, e
quel che distingue me da altri ? Il principio di tutto? Il sano
egoismo?il non essere solo un pulitore di dossi di strada altrui,
cacciatore di giardini d'infanzia e un parassita? Il sentire
nonostante tutto che qualcosa ancora mi lega a quella marea di cretini
che incontro ogni giorno per strada e che devo salutare, con cui devo
parlare?come sempre, la coscienza di sé e o dipende dal sistema di
riferimento usato. Per il metro economico sono un fallimento. Non del
tutto perché comunque consumo oltre il mangiare e bere, e non potrei
che essere così. Lo vivo bene. Non aspiro al soldo se non per avere
tempo.ricchezza, quindi. Stop.

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