martedì 31 marzo 2009

arriva il g20 e non mi sento tanto bene.
pensare che gli uomini in nero esistano davvero, che siano sul prime time, oppure all'opposto, dietro le quinte, nell'ombra delle freenet mondiali, credo sia luogocomunismo.
la spectre non vive, non sta bene se non dietro i cortili,può gestire il mercatino dell'usato fuori mura,non l'impatto globale della settima stagione di 24 ore,le mura del palazzo hanno falle ovunque e sono molto poco credibili.

il blob globale occidentale, questa melassa che avvolge tutto e tutti,distruggendo tutto non può avere regista di matrimoni o di vajont.
che fare?
mandarli in prime time , in live diretto per tutta la durata delle conversazioni.
il reality obama-sarkozy sarebbe ottimo, magari ci scappa un bel duello se la bruni facesse gli occhioni al bel palleggiatore chigaghiano(sempre che si scriva cosi)..
almeno,è solo una questione di soldi e potere, e il resto è conversazione per quelli della domenica spostiva.
solo in tv, e nei cellulari, è la cultura adesso.
scrivere poco e male, del resto se la democrazia si deve aumentare, è li, nella quantità e non nella qualità che si vede la tv.
fassino diventa marini, non viceversa.
see u later.

venerdì 27 marzo 2009

la frontiers of the town per il messagero veneto per oggi, è, la lap dance per tutti come fitness zone.
nessun stupore , da tempo moana è stata sdoganata.
la narrazione popolare, ora solo in tv e sui telefonini, propone la rappresentazione del personale come spettacolo.
il grande romanzo d'appendice sono le soffiate delle intercettazioni, ove l'umano sporco emerge piccolo e stanco.
ma in video veritas,e quindi il risotto di d'alema è simile, in questo, sia alla politica corporale del cavaliere sia al grande fratello.
avvvicinati,i pori della pelle sono per tutti ugualmente dilatati.
la frontiera del corpo è l'immaginazione al potere del terzo millennio, tra chiese evocate e sempre più vuote.
si combatte tra troppi vecchi che non sanno come morire.
su quella frontiera la geurra è di movimento e si passa dalla fine di eluana alla staminale più veloce del west.
sotto un cielo gragio di economia, e anche io, come lei, non me la passo bene.

mercoledì 25 marzo 2009

ho ascoltato ieri alcuni dei commenti sull'intervento di quella che
dovrebbe essere l'Obama italiano.
l'avvocato debora serracchiani , segrataria del Pd udinese anche se
romana di nascita.
per quel che ho sentito nella mia frequentazione della provincia, il
suo accento è diretto e anche duramente politico,asciutto e non
disprezzabile.
sinistrorsa ma non integralista.
una buona politica locale, una donna in lavoro e laica, una borghese
nel senso culturale e anche sereno del termine.
da qui all'obamismo ce ne corre.
ovvio che è la strategia dei media di trovare capri espiatori per ogni
momento della giornata , anche se non so se sia questo che una base
del pc confusa e infelice possa cercare.
dopo le luci della città, servono fughe di terra e anche duelli
feroci, idee che portano a una narrazione ,oltre che una politica.
non dico che non esista, ma che deve ancora essere dimostrata.

domenica 22 marzo 2009

Da piccolo adoravo leggere fumetti più che libri. Classici neppure
parlare. Qualche libro imposto dalla scuola, come spesso
accade.giornali si, invece, e a quel tempo la terza pagina era quella
della cultura. Curioso, cultura subito dopo la reclame di dopo barba o
di coca cola, e prima di qualche morto ammazzato o di un convegno
sulla immigrazione o sulle correnti democristiane. Già, la mitica dc
quando esistevano i comunisti, e sembra lontano come quando jovanotti
era un dj di basse speranze. Giornali di destra, asciutti per pochi
lettori e che esibivo come vanità. Il corriere come standard di
moderazione e di un qualche cosa di buono, oltre la carta. Già allora
in treno nessuno leggeva, il gel correva a fiumi e chi bestemmiava si
sentiva in colpa.non c'erano neri, né arabi. La discoteca stava per
arrivare al massimo come lungo proscenio di giovani che avevano le
lire per il sabato sera. Udine aveva già ingegneria delle applicazioni
industriali ora gestionale ed eravamo come alle superiori. Un mio
compagno, di paese e famoso per non capire nulla di fisica e
aritmetica ora è ingegnere civile. Non sono laureato. Al ritorno
passavo per via cussignacco alla bottega del pane, che per prima
faceva pane con i ceci e con le noci oltre che dolce e con altri
ingredienti. Mi sembrava un lusso che potevo permettermi. Avevo
capelli lunghi e che tenevo sciolti, e adesso mi riderei da me. Una
vita noiosa che pensavo ancora destinata alla gloria. Non al successo.
Proprio alla gloria. Forse mancava solo l'amore. Ora l'amore c'e.
Manca il soldo, il sale che scioglendo porta zucchero al pulire il
cesso. Non penso più al destino. Anche se avara, vivo. Se sono un
ladro? Forse, probabile. Anzi, sicuramente. Come tutti direte. Si, e
quel che distingue me da altri ? Il principio di tutto? Il sano
egoismo?il non essere solo un pulitore di dossi di strada altrui,
cacciatore di giardini d'infanzia e un parassita? Il sentire
nonostante tutto che qualcosa ancora mi lega a quella marea di cretini
che incontro ogni giorno per strada e che devo salutare, con cui devo
parlare?come sempre, la coscienza di sé e o dipende dal sistema di
riferimento usato. Per il metro economico sono un fallimento. Non del
tutto perché comunque consumo oltre il mangiare e bere, e non potrei
che essere così. Lo vivo bene. Non aspiro al soldo se non per avere
tempo.ricchezza, quindi. Stop.

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Inviato dal mio dispositivo mobile

con il passare del tempo gli scrittori accumulano debiti. Da ladri a fondazioni.

giovedì 5 marzo 2009

la vanità dello scrivere è quello, che oltre il fascino che queste digitazioni sia evidente, forse neppure a me a dire il vero, ecco, è il ridicolo limite della sconfitta vissuta come originale e primitiva.
o solamente dell'andare contro corrente, se questo non fosse solo una misera e banalissima luogha- femmina- comune.
o l'essere un carsico indatto al mercato ma che vorrebbe esserlo, nel mercato.
volpe e uva, o quello che preferite.
dei fondamentali,ecco che non se ne parla.
babbo
mamma
e la prima parola che sia il mio nome anche da nonno.
o quella di saper parlare senza cadenza friulana.
il gestire la sconfitaa aaatata
se uno scrive tutto sta cadendo.chi lo capisce?
la mattina è magica perchè mi sento bene, in pace anche se so la follia che sento e che è solamente umana,è quella che hanno tutti nella strada, e che se anche non viene riconosciuta, ecco, non importa.
forse basta lei,per ora.
il fornte delle bollette è sempre li.
quel cretino ricco è sempre davanti.
savoia.
dicevano.
quando alla mattina esco da casa, di fronte a me giovani neri con tracolla gialla e rossa camminano piano con altti ragazzi bianchi e con una collezione di ipod e similari,quelli giovani tengono le mani sui fianchi e hanno la testa bassa.le strade sono sostanzialemente pulite.
qualche badante russa grassa ha delle borse di plastica bianca piene di scatole di cartone, il cellulare alla destra e un fiocco bianco in testa.
un vecchio trascina il bastone, tutto il rumore è uguale, un tremore del sigaro fa molto alzheimer, il pastrano verde è tondo.
le regole sono quelle che si vedono in tv, il rumore bandito.
un paese occidentale senza soundtrack.
la centralità democratica è alla destra della casa.